martedì 15 novembre 2011

"Riprendiamoci la Rai" al Monastero dei Benedettini

E' un tour itinerante per tutta la Penisola quello di "Riprendiamoci la Rai".  Rappresentanti dei giornalisti, del sindacato Usigrai, collaboratori delle redazioni locali, stanno girando l'Italia da Bolzano a Catania per denunciare il periodo difficile che l'azienda del servizio pubblico sta vivendo.
Una Rai che non investe, che non crede nei programmi d'informazione, che taglia i fondi alle redazioni locali che vogliono raccontare il territorio. 
Una Rai che non si rinnova, che non riesce a tenere il passo con i cambiamenti continui del mondo delle nuove tecnologie.
Una Rai fatta però di lavoratori, pronti a lottare per riprenderla e riportarla ai fasti di un tempo.
Devo dire che arrivata in aula Mazzarrino al Monastero dei Benedettini, mi sono stupita di trovarla praticamente semivuota.
 
Più che altro c'erano giornalisti, rappresentanti istituzionali, di partiti politici o di sindacati e i ragazzi di Vivi Ateneo. Davvero pochi gli studenti, soprattutto considerando che il Monastero ospita anche la Facoltà di Scienze della Comunicazione, i cui iscritti dovrebbero essere interessati a un appuntamento del genere.
Forse anche per questo all'inizio il dibattito è sembrato riservato agli addetti ai lavori, così che alla fine, seduta nella mia comoda poltroncina pensavo: "Ok siete tutti indignati e siamo tutti d'accordo che il servizio fornito ai cittadini è scadente, ma questa Rai come volete riprenderla? Perchè io non l'ho mica capito!"
Il rappresentante del Codacons sembra leggere nei miei pensieri e pone la fatidica domanda: "Quali sono le vostre proposte concrete per migliorare il servizio pubblico?"
A questo punto il dibattito inizia a farsi più interessante. Si propone di tenere i fuori i partiti politici dall'azienda, perchè questa possa mantenere la sua imparzialità e non essere ostaggio della maggioranza di turno come è avvenuto in questi anni.
Si suggerisce di cambiare il metodo di finanziamento, visto che il canone è la tassa più evasa d'Italia e i cittadini. 
Si indica la possibilità del cambiamento della natura giuridica dell'azienda stessa, che opera come una Pubblica Amministrazione, con tempi lunghissimi.
E' intervenuto poi il responsabile della redazione Rai catanese, che si è fatto portavoce delle difficoltà incontrate dalle redazioni locali per i continui tagli.
Infine Antonello Carbone, giornalista e dirigente nazionale dell'Usigrai, si dice dispiaciuto per la scarsa risposta della città e dei cittadini qualunque.
Anche io sono dispiaciuta, perchè dopotutto è per noi che vogliono "riprendersi la Rai", per fornirci un servizio migliore. Mi auguro davvero che ci riescano, magari a quel punto nessuno si lamenterà di pagare il canone.
Oggi il tour continua a Palermo, forse nel capoluogo avranno più successo.
Se volete saperne di più ecco qualche link:
Vivi Ateneo
Corriere del Mezzogiorno

Informazione di servizio: potete trovare Catania Eventi anche su Facebook. 
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1 commento:

  1. Vedo che siamo giunte a simili conclusioni.
    Triste, tristissimo il vedere poco interesse da parte degli studenti e del corpo docente... L'aula magna sarebbe dovuta essere gremita e invece eravamo io, tu e pochi altri dei non addetti ai lavori...

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